“Ho finito”, hai detto tornato a casa.
Ai muri l’hai detto.
Fuori alle piante, l’hai urlato.
Ai ragni, alle libellule sui pali.
Al vino in cantina.
Coi pugni chiusi, l’hai detto al nessuno che ti stava aspettando.
L’hai detto ai coppi rossi di ciliegia.
L’hai detto piano al cane che piscia sul pino strobo.
L’hai detto alla cassetta di mele raggrinzite.
È un lavorare piano senza stancarsi mai, tutta la vita, ecco questo non l’hai detto mai.

Da Improbabile ma non impossibile (2024)

Ventre liscio di gin
la vita è semplice
ritardare la morte
oppure forse
illuminare la notte
fuoco d’artificio che acceca
perdersi nei tuoi occhi di malva
sentire che sei vivo per un attimo
per un attimo Lei
la più grande avventura
deve ancora iniziare

Da Il riso delle rane (2025)

Sono stato un uccello

avvezzo alla gabbia

la gabbia di cemento

sono stato pavone

sono stata gazza

saltavo come un merlo 

ma davvero

davvero volevo solo volare

Da Il riso delle rane (2025)

Sempre il nibbio in cielo

oggi sono due a volteggiare

La nutria in piedi mi aspetta

lei ha imparato a non fuggire

Cespugli di colza mi parlano di te

del giallo mare di quella foto

forse ero felice

tutto dura un attimo

si pedala sempre 

non sono previste soste

Da Il riso delle rane

Incrociare il tuo sguardo lieto e rubarti il segreto

vorrei e non dovrei

cammini sicura e passi oltre ignara

Non mi volto ancora e tengo stretto il tuo sorriso

che in un attimo è sulle mie labbra

Da Il riso delle rane

Pali sdraiati sognano pensieri elettrici.

Io sogno della sconosciuta sulla panchina,  l’ unico amore della vita mia.

Macino chilometri evitando libellule di vetro.

Mestamente pedalo tra il riso delle rane.

Da Il riso delle rane

Un cane che si tiene strette le sue pulci

Da Il riso delle rane